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Come apprende tuo figlio? Visivo, uditivo, cinestesico.
- Barbara Riccioni 
- 5 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Tuo figlio legge il mondo in modo diverso da te? Lui guarda un’immagine e ne ricorda i particolari per mesi, tu, invece, non ricordi niente se non te lo ripeti per almeno 10 volte consecutive?

Tutti abbiamo un modo di percepire e di assimilare il mondo in cui viviamo attraverso un sistema personale e vivendo le esperienze secondo una modalità tipicamente nostra.
Questo modo di percepire il mondo è una delle prime manifestazioni della personalità dei bambini e avviene attraverso i 5 sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto.
Dai primi anni di vita i nostri bambini avranno la tendenza ad essere visivi, auditivi o cinestesici. Dove con visivo intendiamo un modo di apprendere che avviene attraverso la vista, con uditivo attraverso l’udito e con cinestesico una metodologia di apprendimento che avviene attraverso le sensazioni, le emozioni, il movimento, il tatto, il gusto e l’olfatto. Tutti i bambini possiedono queste 3 modalità o intelligenze percettive ma ce ne sarà una che nel corso della loro vita predominerà sulle altre indipendentemente dalle fasi e dei contesti.
Come riconoscere qual è il tipo di intelligenza predominante in nostro figlio? È molto semplice, basta osservarlo e ascoltarlo attentamente; tra i visivi, gli uditivi e i cinestesici esistono infatti caratteristiche fisiche, comportamentali e anche di utilizzo del linguaggio molto diverse.
BAMBINO VISIVO:
La percezione del bambino visivo avviene attraverso le immagini e sembra assorbire il mondo con gli occhi. È molto attento al suo aspetto mentre è al contrario molto timido nei confronti del contatto fisico e molto riservato nei sentimenti. Al mattino esce in ordine e pettinato per andare a scuola, e quando rientra è come quando è uscito.
Impara facilmente quando gli si insegna attraverso le immagini e i colori. Gli piace disegnare e colorare e quando disegna è molto preciso nei dettagli. Ha una buonissima memoria fotografica. Ama leggere e ha l’abitudine di indicare tutte le cose che vede.
Le parole che predilige sono collegate al suo canale percettivo predominante e quindi saranno parole come: guardare, osservare, esplorare, colorare, spiare, luminoso…
BAMBINO UDITIVO:
Un bambino uditivo si riconosce principalmente dalla voce, che in generale è chiara ed espressiva. Gli piace ascoltare con attenzione e dialoga volentieri. È più cerebrale del bambino visivo e di quello cinestesico. Tende ad essere sedentario perché non ha bisogno di osservare o esplorare per sapere cosa sta accadendo. Quando un bambino uditivo ascolta di solito inclina la testa di lato perché le parole entrino direttamente nell’apparato uditivo.
Fin da piccolo è molto abile nell’uso del linguaggio, parla in modo chiaro ed ha un vocabolario molto ricco. Il bambino uditivo fa tantissime domande e impara meglio se le cose gli vengono spiegate oralmente. Memorizza mentre ascolta. È portato per le lingue.
Le parole che predilige sono: suonare, chiedere, tono, suono, ascoltare, udire, dire…
BAMBINO CINESTESICO:
Si riconosce facilmente, è sensibile, emotivo e molto affettuoso. Parla lentamente e tende a dirigere lo sguardo verso il basso, il che significa che sta percependo i suoi sentimenti. Il suo obiettivo è percepire il mondo esterno attraverso i sentimenti, le sensazioni corporee e il movimento.
Quando parla gesticola, gli piace toccare ed essere toccato. Usa il pianto per esprimere quello che non riesce a fare a parole. Ha un corpo forte e attivo e gli piacciono gli sport, è un atleta nato. Il suo apprendimento migliora se vengono coinvolti il movimento fisico e le emozioni.
Le parole che predilige sono: percepire, abbracciare, felice, triste, emozione, freddo, caldo, cuore.
Forse adesso ci sarà più chiaro come mai nostro figlio sembra non ascoltarci quando ripetiamo più e più volte la stessa cosa... forse se provassimo a rivolgerci a lui utilizzando la sua modalità percettiva preferita il risultato che otterremo sarebbe diverso!
Se il nostro bambino prediligesse la modalità cinestesica, per esempio, potrebbe essere inutile continuare a spiegargli a parole perché non deve fare una cosa. Provata a prendergli una mano, a stabilire un contatto fisico, guardarlo negli occhi e così spiegargli quello che volete. Oppure parlategli mentre fate una passeggiata o un giro in bicicletta, sono certa che il risultato cambierà, PROVARE PER CREDERE!
Sapere come percepisce il mondo nostro figlio e qual è la sua intelligenza percettiva ci aiuterà a parlare e a dialogare con lui, a capire qual è il suo punto di vista e perché fa le cose in un certo modo.
Potremo, inoltre, stimolarlo ed aiutarlo ad apprendere nel miglior modo possibile, aiutandolo a sfruttare tutte le sue abilità e capacità specifiche.








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